L’International Blues Challenge è un evento a livello mondiale ideato e organizzato dalla Blues Foundation di Memphis che porta nella celebre città del Tennessee esponenti blues di tutto il mondo che si affrontano, a suon di “blue note”, in una “battle of band” ormai divenuto appuntamento imperdibile lungo la centralissima Beale Street, la via del blues, e nel mitico Orpheum Theatre.

Un occasione ideale per visitare uno dello stati più musicali di tutti gli USA come il vicino Mississippi, patria del blues.

Beale Street, Memphis, Tennessee

Un’intera settimana di musica in strada e nei teatri, coi tanti negozi in festa e gli invitanti cibi del sud nei numerosi ristoranti sempre aperti. Musicisti provenienti da tutto il mondo a concorrere per essere i migliori, insieme ai tanti promotori e semplici appassionati del Blues, in questa festa della musica e del BBQ, mangiando e bevendo birre leggere dalla mattina presto fino a tarda notte.

Un’esperienza unica che può, e deve, essere completata con visite nelle vicine località che hanno fatto la storia del Blues, come le piantagioni di cotone, tombe di famosi bluesmen – la maggior parte dei quali nati nel Mississippi e lì sepolti – o anche ai musei, alle fondazioni, al famoso Crossroad e alle tante live performances, alcune in esclusiva per Travel For Fans, per offrirvi la sensazione del vero Mississippi Blues, in aggiunta alla sfida musicale più importante al mondo, il tutto lungo le famose Highway del Deep South.

Vi presentiamo un tour di 9 giorni – 8 notti. Per i veri appassionati ma, anche, per chi vuole capire cos’è stato e cos’è tutt’ora il vero Blues che vi verrà raccontato dai vari protagonisti che incontrerete lungo questo percorso nella Terra del Blues.

Il programma del viaggio

  • Giorno  1 Sabato  (Memphis, Tennessee)

Arrivo all’aeroporto, ritiro delle auto prenotate e trasferimento in Hotel.

Per la sera suggeriamo una cena a base di Soul Food a Beale Street, in uno dei luoghi in cui vengono cotte le migliori costolette al bbq: il Blues City Cafe, e si può iniziare con i primi concerti blues dal vivo, senza dimenticare di assaporare una birra da Huey in Popular Av. o Second St.

Pernottamento a Memphis

  • giorno  2  Domenica  (Memphis)

Prima colazione in hotel.

La mattinata prevede di santificare le feste con una visita al  Temple of Deliverance Church of God In Christ per ascoltare il Pastore Milton Hawkins o persino il Reverendo Al Green presso the Full Gospel Tabernacle.

In seguito visiteremo lo STAX Museum of American Soul Music al 962 McLemore Avenue, la famosa etichetta dedicata alla Soul Music, fondata nel 1957 da Jim Stewart e sua sorella Estelle Axton.

Prima di lasciare Memphis visita (guidata almeno per i neofiti) ai famosissimi Sun Studio al 706 di Union Avenue. Famosi per avere registrato musicisti come Howlin ‘Wolf, Dr. Ross, BB King, Big Walter Horton, James Cotton, Little Milton e, soprattutto, per aver dato il via alla nascita del rock’n’roll con Elvis Presley, Carl Perkins, Roy Orbison, Jerry Lee Lewis e Johnny Cash. Impossibile non fare incetta dei famosi gadget che troverete all’uscita!

Possibile soluzione alternative la visita al Rock and Soul Museum oppure al Gibson Guitar Studio con le sue celebri chitarre, come oppure fare due passi fino all’hotel The Peabody e assistere alla celeberrima e ormai storica passeggiata delle papere.

La cena sarà al Rum Boogie Cafe, dove per lungo tempo si poteva ammirare l’originale etichetta della STAX, ora ritornata al museo omonimo, un locale dove sono appese le chitarre di molti musicisti hanno suonato nel corso degli anni, come, ad esempio, Ike Turner, Son Seals o Stevie Ray Vaughan.

Pernottamento a Memphis

  • giorno 3 Lunedì  (Memphis -> Hudsonville > Harmontown > Oxford)

Prima di lasciare Memphis è prevista una visita alla Blues Foundation che organizza, tra l’altro l’International Blues Challenge, l’annuale sfida Blues internazionale e gli Handy Award (il Grammy del Blues), oltre al mantenimento della Blues Alive Award, che da anni si impegna nella missione di preservare la cultura afro-americana, ubicata nelle vicinanze del fiume Mississippi. Non può mancare una visita al Center of Southern Folklore, co-fondato da Judy Preiser e William Ferris e che raccoglie testimonianze fondamentali per la conoscenza della cultura di queste terre. Pausa pranzo presso l’Alcenia’s per del vero soul food oppure su Beale Street al Dyer’s Burgers.

E’ giunto, finalmente, il momento di scendere nello stato del Mississippi, con l’intento di visitare le famose North Hills, la zona collinare molto suggestiva e ricca di storia. In queste terre le famiglie Burnside e Kimbrough vivono da lungo tempo, e lo stesso Kenny Brown organizza ogni anno – l’ultimo fine settimana di giugno – l’Hill Country Picnic, un “must” per gli appassionati del blues.

•Uscendo da Memphis e percorrendo la US 72 si arriva a Hudsonville, dove David “Junior” Kimbrough è sepolto. Famoso per la sua musica, patriarca di Holly Spring Blues, sulla sua tomba, invece di fiori, i suoi fan spesso lasciano una birra, come ultimo brindisi dall’oltretomba.

Tappa successiva Holly Springs dove non potete perdetevi una visita all’ Aikei Pro Record Shop (se trovate chiuso persistete, troverete qualcuno fuori dal negozio per chiedere del proprietario, il cui vero nome è David Caldwell) al 125 N. Center Street. Tra biciclette usate, perfette per i  tanti gatti randagi dove nascondersi e dormire, e un interno polveroso e disordinato, si potrebbe ancora trovare qualcosa di veramente interessante (e con prezzi da discutere e trattare!).

Potremo mangiare all’Annie’s Restaurant, (198 N Memphis Holly Springs) famoso per il pollo fritto cucinato con la ricetta del “profondo sud”, e continuando a “visitare” l’altro Juke Joint di Junior Kimbrough a Chulahoma, distrutto da un incendio nel mese di aprile 2000 (e onorato dal disco Black Keys con lo stesso nome).

Passando vicino ad Harmontown, nella tipica quiete dei cimiteri statunitensi, si può rendere omaggio alla memoria di R.L. Burnside, uno degli ultimi bluesman originali e divenuto famoso anche grazie alla collaborazione con i Jon Spencer Blues Explosion, che lo hanno rilanciato nel 1996 con l’album “A Ass Pocket Of Whiskey”. Pescatore, mezzadro e bluesman nel suo tempo libero, ha imparato a suonare direttamente da Fred McDowell.

Arrivo ad Oxford, con una visita al negozio Off Square Books shop, al 1110 Van Buren. E per mangiare potete scegliere diversi posti in piazza come la City Grocery, o l’Ajax Diner, e anche Rooster’s Blues House per finire con il Proud Larry’s dove spesso si può assistere a concerti con artisti blues di alto calibro.

Pernottamento a Oxford

  • giorno 4 Martedì  (Oxford > Greenwood > Indianola)

Una volta a Oxford fondamentale una visita presso la sede della Fat Possum, la famosa etichetta discografica che ha risollevato molti musicisti del Mississippi, rendendo celebre il sound denominato Mississippi Hill Country Blues.

Uscendo da Oxford ci sposteremo a Water Valley, dove potremo eventualmente fermarci per un caffè, e per ammirare il Casey Jones Blues Marker, prima di spostarci nuovamente e raggiungere Grenada dove gustare un veloce pasto.

Andando verso sud, sulla HWY 7, si raggiunge Avalon doveè possibile visitare anche la tomba di Mississippi John Hurt, musicista  pioniere del folk blues, morto nel 1966 (fondamentale conoscere la data per non omaggiare la lapide sbagliata, visti i numerosi Hurt presenti nel “cimitero”). Per i fan del grande bluesman è consigliabile una tappa a Valley per visitare il Mississippi John Hurt Museum.

Arriveremo quindi a Greenwood dove ci dedicheremo a Robert Johnson, indiscutibilmente uno dei personaggi della storia del blues che ha maggiormente influenzato la musica moderna, grazie al suo modo di suonare e alla sua leggenda. Poco a nordest dell’intersezione tra la 89 e la 49E si trova Three Forks Store, il locale (ricostruito dopo il passaggio demolitore di vari tornado) dove si dice che Robert Johnson tenne il suo ultimo “concerto” prima di essere ucciso, pare dal marito geloso di una donna con cui aveva bevuto e si era intrattenuto. A nord di Greenwood si trova quella che è conosciuta come la terza tomba di Robert Johnson, che pare possa essere quella vera, secondo testimonianze oculari che assistettero alla sepoltura presso il Little Zion Cemetery.

Infine giungeremo ad Indianola, “The Home of B.B. King” come recita l’insegna della città, dove potremo visitare, tra le altre cose, ad esempio il Club Ebony ed il B.B. King Blues Museum. Pranzo a Indianola presso il Club Ebony e visita al B.B. King Museum con concerto.

Pernottamento ad Indianola

  • giorno 5 Mercoledì  (Indianola -> Greenville > Cleveland >Clarksdale)

Dockery farm, Clarksdale, Mississippi

Dopo un meritato riposo da Indianola ci metteremo in viaggio alla volta di Leland dove, oltre ai blues murales, e al Lilo’s Italian Restaurant, visiteremo la tomba di James “Son” Thomas, bluesman per vocazione e becchino di mestiere, famoso in Europa ove si è esibito varie volte assieme all’armonicista Walter Liniger. E’, anche, possibile fare una breve sosta all’Highway 61 Blues Museum al 307 N. Broad Street.

A pochissime miglia dalla cittadina di Leland troviamo Metcalfe ove è sepolto Eugene “Sonny Boy Nelson” Powell, a lungo meta della visita di musicisti come Keb’ Mo, Lonnie Pitchford e Alvin “Youngblood” Hart.

Il nostro tour ci porterà quindi a Greenville dove non potrete non restare affascinati dalla pericolosa Nelson Street, tipica strada dei quartieri afro-americani, dove dagli anni ’40 ai ’70 si sono avvicendati personaggi come Little Milton, Eddie Cusic, Charlie Booker, Willie Love, T-Model Ford e Little Bill Wallace, Il MIssissippi Blues Trail ricorda l’importanza di questo luogo nella storia dello sviluppo del blues del Mississippi. Sempre di grande interesse per gli appassionati consigliamo di non perdersi anche Walnut Street, famosa per i locali con musica live o il Playboy Club, immortalato dal film Mississippi Blues di Bernard Tavernier

Andando verso ovest passeremo da Cleveland per visitare le Dockery Farms, dove un tempo il bluesman Charley Patton era impiegato per il lavoro nei campi.

Impossibile non voler vedere (anche se le auto vengono scoraggiate a rallentare da guardie armate che camminano protettive sotto il cancello bianco) il Parchman “Mississippi State Penitentiary”, all’incrocio tra la 32 e la 49W. 7.000 ettari di penitenziario divenuto famoso, oltre che per la durezza, per le ricerche e registrazioni dell’etnomusicologo Alan Lomax, e per aver ospitato numerosi bluesmen (come ad esempio Son House e Bukka White) e ricordato nelle strofe di  altrettanti musicisti non solo di blues (tra i primi ad esempio citiamo Johnny Winter e John Mayall). Ancora oggi si possono vedere i prigionieri, con la classica divisa a strisce, che lavorano la terra che circonda il carcere.

Andremo poi a Tutwiler, dove si narra che W.C. Handy, fermo alla stazione del treno, sentì per la prima volta quello che poi venne chiamato “blues”, da un nero sconosciuto che suonava una chitarra usando come slide un coltello. Visiteremo la tomba di Sonny Boy Williamson II, e nonostante la data della morte riportata sulla lapide sia sbagliata (ma anche quella della nascita è incerta), moltissimi musicisti passano ancora in pellegrinaggio lasciando come omaggio la loro armonica.

Dopo pranzo andremo a sud di Clarksdale a visitare la piantagione Hopson, dove si trova lo Shack Up Inn, che organizza il Pinetop Perkins Homecoming, la domenica successiva l’Arkansas Blues & Heritage Festival a Helena (secondo fine settimana di ottobre). La festa si svolge anche dopo la scomparsa del famoso pianista nel 2011. La tipicità e, forse anche l’unicità, di questo posto è che il proprietatio, Bill Talbot, ha preservato le vecchie baracche dei mezzadri che lavoravano nella piantagione trasformandole (con la sola aggiunta dei servizi igienici e dell’elettricità) in “ritiri spirituali” conservando un aspetto del Delta del Mississippi che sta sparendo e uniche testimonianze di un aspetto della storia degli Stati Uniti certamente non tra le più felici.

Notte a Clarksdale oallo Shack Up Inn

  • giorno  6 Giovedì  (Clarksdale)

Clarksdale è e rimane una delle città cardine nella storia del blues, dagli inizi ai giorni nostri e questo è testimoniato molto bene nel Delta Blues Museum, allestito nel vecchio deposito della storica Illinois Central Railroad, che visiteremo alla mattina poiché chiude alle 5 PM.

Uscendo dal museo e dirigendosi sull’attigua Delta Avenue dopo aver passato il Ground Zero Music Club, il locale di Morgan Freeman che ospita quasi ogni sera bluesman locali sul proprio palco e dove ceneremo la sera, arriviamo ad una tappa obbligata, sempre sulla Delta Avenue, che è il Cat Head Delta Blues & Folk Art gestito da Roger Stolle, il quale insieme a Jeff Konkel è una delle ultime persone bianche veramente attive per preservare la tradizione afro-americana e la sua cultura. In questo negozio troverete qualsiasi disco di blues che si desidera, così come oggetti d’arte e artigianato realizzati da bluesmen come Pat Thomas, figlio del leggendario James “Son” Thomas. Inoltre, a pochi isolati dalla Cat Head, è possibile visitare la Stan Street’s Hambone Gallery o il Rock and Blues Museum che espone oggetti storici come rari 78 giri blues, strumenti musicali e fotografie. Ogni Martedì sera, Street ospita anche jam per i musicisti locali e la visita nei suoi studi.

Il pomeriggio sarà dedicato a passeggiare per Clarksdale, visitando ad esempio il Wade Wolton’s Barber Shop o il Riverside Hotel dove morì Bessie Smith, il locale Sarah’s Kitchen o l’edificio dove si trovava la famosa etichetta Rooster’s Records, e potremo persino prendere un caffè all’Abe’s BBQ, situato al famoso Crossroad tra le highway 61 e 49 (anche se il vero e proprio crocevia tra le highway è diverso, essendo la storica HW 61 spostata dalla sede originale, ma dove possiamo trovare un monumento che ricorda il famoso evento).

La serata potrebbe continuare, eventualmente, al Red’s Lounge con concerti di bluesman locali.

Notte a Clarksdale allo Shack Up Inn

  • giorno 7 Venerdì  (Clarksdale > Memphis)

Lasceremo, dopo una buona colazione “southern”, Clarksdale per visitare la famosa Piantagione Stovall, dove Muddy Waters giunse, proveniente da Rolling Fork, e dove Alan Lomax lo sentì suonare per la prima volta. Qui troverete l’indicazione di dove si trovava quella che si dice essere stata la casa di Muddy Waters, attualmente ospitata (ricostruita) all’interno del Delta Blues Museum a Clarksdale.

Poi faremo una deviazione, attraversando su un magnifico ponte in ferro il fiume Mississippi, verso Helena, in Arkansas, sede del King Biscuit Blues Festival e dove troveremo le tombe di Robert Nighthawk e Frank Frost.

Famosa non solo per il Blues Festival, Helena è anche la città natale del Cedell Davis e del pianista Roosevelt SykesRobert Johnson visse qui per la maggior parte degli ultimi cinque anni della sua vita, dando lezioni di chitarra  al figlio della sua compagna, Estella Coleman, il cui nome era Robert Lockwood Jr.

Visiteremo il Sonny Boy Williamson Museum e la  KFFA Radio (1360 Radio Dr.), famosa per il programma King Biscuit Time in cui Sonny Boy  era solito suonare e dalla quale l’ultraottantenne Sonny Payne trasmette il suo programma dal 1951.

Pranzo libero ad Helena (suggeriamo il Blues Bayou o il Soup Kitchen Café and Pool Room)

Continuando sulla Highway 61 ci fermeremo a Tunica per visitare il Gateway To The Blues shop ospitato in un vecchio deposito ferroviario di fine IXX secolo.

Ci dirigeremo poi a nord, lungo la famosa Highway 61 e passeremo Walls per visitare la tomba di Memphis Minnie, blues singer – nonché chitarrista eccezionale, tanto che si diceva che Minnie suonasse la chitarra come un uomo.

Rientro a Memphis per assistere alle semifinali dell’IBC che iniziano alle 17:00.

Un must per la cena è il BB King Blues Club in Beale Street, con degustazione di pesce gatto, un piatto tipico del Mississippi (solo per il confronto con il pesce gatto che potremo mangiare lungo la strada verso sud verso e le paludi della Louisiana) e di pomodori verdi fritti, veramente deliziosi. Si potrà anche assistere a un concerto (le esibizioni dal vivo sono molto frequenti) e portare a casa una t-shirt come ricordo.

Pernottamento a Memphis

  • giorno 8 Sabato  (Memphis)

In mattinata andremo verso sud, sulla 51 N, fino a Senatobia per visitare, nel pomeriggio, la tomba di Jessie Mae Hemphill, pronipote di Sid Hemphill, un musicista registrato da Alan Lomax, così come Rosa Lee Hill, zia di Jessie Mae. Jessie ha anche suonato per lungo tempo in Europa, inoltre è comparsa nel film “Deep Blues” di Robert Palmer.

Arriveremo in seguito a Como, un piccolo paese attraversato dalla ferrovia, dove Mississippi Fred Mc Dowell è sepolto e sul retro della cui tomba sono scritti alcuni versi della sua canzone “You Got To Move” (resa celebre dai Rolling Stones), e si può anche pranzare al  Windy City Grill, che si trova a sulla Main Street.

In alternativa, per gli appassionati del R’n’R e, aggiungiamo del kitch, la mattinata potrà venir dedicata al Re Del Rock e alla visita a Graceland, la casa mausoleo di Elvis Presley.

Rientro a Memphis nel pomeriggio per assistere alle finali del of 31st IBC dalle 12 fino a tarda notte, e per un ultima passeggiata in Beale Street viva più che mai in questi giorni di festa del blues.

Pernottamento a Memphis

  • day 9 Domenica (Memphis)

Prima colazione in hotel.

Partenza in direzione dell’aeroporto in tempo utile per il rilascio delle auto e per il disbrigo delle formalità d’imbarco.

Fine del viaggio


Nota Bene : Gli itinerari potrebbero subire modifiche e variazioni in corso di stagione o in corso di itinerario, a causa di imprevisti o motivi non prevedibili.